Aar Maanta: dedicata alle vittime della politica europea


Qumareesta canzone è dedicata alle persone morte in mare. Qualcuno si ricorda dell’ennesimo naufragio avvenuto nel mare? Si è parlato il 19, 20 e 21 aprile poi sono diventati tra i numeri dispersi in mare. Nessun appello né intervento umanitario soprattutto a livello internazionale. Gli aiuti sono relegati ai volontari che dedicano il loro contribuito per fare qualcosa e aiutare il prossimo, ma non è abbastanza. E’ solo un tamponare continuamente l’emergenza.

Vorrei condividere con voi questa canzone d’appello dedicata alle vittime del mare, alle vittime dell’assenza di una politica seria sull’immigrazione. La canzone è senza musica, si sente solo la voce è questa dice molto… Creata dal poeta somalo Aadan Musse Haybe, la voce di Aar Maanta. Per coloro che non parlano il somalo, la canzone dice tutto, racconta il viaggio, racconta la situazione di quei giovani che sono in carcere, racconta il disastro che incontrano ogni giorno nel deserto, quelli che hanno perso la strada e sono morti di sete. La canzone chiede “Quante famiglie, quante mamme hanno perso i loro figli?” Quante famiglie non hanno più notizie dei loro cari? Quante mamme oggi non riescono più a dormire?” Troppe domande…risposte scomode.

Una giornata come oggi, primo maggio, in cui quasi tutto il mondo sta festeggiando,

mentre migliaia di persone, donne, bambini, giovani e anziani sono sotto torture, sotto la guerra, in carcere, in viaggio verso il deserto o il mare.

Facciamo i nostri auguri e dedichiamo le nostre preghiere alle persone morte in mare e a quelle che stanno per intraprendere la strada verso l’Europa.
Ecco a voi. Condividete questo messaggio.

Zakaria

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